Ascom, è polemica tra le due liste

Dose replica a Perosa: il calo è solo colpa dell'associazione «Ritengo di rigettare decisamente le farneticanti dichiarazioni di Perosa riguardanti la scomposta e infondata reazione alla legittima presentazione di una lista alternativa alla sua. Reazioni che comunque non mi colgono di sorpresa in considerazione della campagna diffamatoria (visto che la sua pochezza di programmi non può produrre altro) portata avanti nei confronti della nostra lista». Alessandro Dose, candidato con una propria lista al vertice del mandamento di Palmanova in contrapposizione alla lista dell'uscente Cristian Perosa, non accetta gli attacchi del presidente uscente e contrattacca punto per punto le sue dichiarazioni. «Perosa, dicendo che il calo degli associati (25 % in meno nel mandamento palmarino) è correlato alla diminuizione di attività, dice una cosa non vera - sottolinea Dose - in quanto dagli ultimi rapporti delle testate giornalistiche affidabili si evince che ci sono stati addirittura degli aumenti di aperture soprattutto nel comparto non-alimentare che costituisce gra parte delle attività operanti... Pertanto la diminuizione è da identificarsi in precise responsabilità dell'Ascom che lavora sul territorio, nella fattispecie la Presidenza che, ricordiamolo, una volta per tutte ha il compito di stimolare il dibattito, raccogliendo le istanze in un documento, chiamato verbale di assemblea o direttivo, che Perosa ignora in considerazione che anche nel corso dell'ultima riunione è stato obbligato dal sottoscritto a formularlo in quanto non si è premurato di richiedere la presenza di un funzionario Ascom». «Pertanto la sua supposizione che il calo degli associati sia dovuto a chiusura di attività è falsa». Dose ribadisce inoltre che non esiste, come affermato da Perosa, una figura di delegato per comuni, semmai esistono delibere di direttivo che autorizzano delle persone del direttivo o meno, su determinati e precisi argomenti: non può esistere una delega a 360° in quanto, «come Perosa sa bene e fa finta di non sapere», l'unico responsabile del mandamento è il presidente. «In merito allo Studio della situazione commerciale e turistica della Bassa - continua Dose - è evidente che Perosa ha colto solo qualche frase senza capire il nesso logico della presentazione che spiegava bensì la politica dei centri commerciali ma solo come premessa per identificarne i punti di debolezza e quindi con l'obiettivo di delineare l'eventuale politica commerciale alternativa: quindi non si è trattato di un inno alla grande distribuzione».