Ascom: ingiusta l'imposta sulle insegne pubblicitarie

Lettera ai sindaci della provincia per chiedere un'altra proroga

L'Ascom della provincia di Udine contesta la soppressione della franchigia per l'imposta sulle insegne superiori a 5 metri quadrati e invita i sindaci a disporre un'ulteriore proroga del termine ultimo di pagamento al prossimo 30 giugno. I fatti. All'indomani dell'insediamento, il Governo Berlusconi aveva annunciato l'abolizione delle imposte sulle insegne. Ma la decisone aveva fatto subito i conti con quello che per i Comuni si sarebbe trasformato in un mancato gettito perlopiù abbastanza considerevole. A Udine – tanto per farsi un'idea – l'imposta sulle insegne è di 15 mila ex lire per metro quadrato di insegne, che diventano 60 mila ex lire se queste insegne sono luminose e addirittura 90 mila ex lire se sono collocate nei negozi situati nel centro storico. La Finanziaria aveva così previsto di esentare dall'imposta le insegne fino a 5 metri quadrati, mentre quelle con oltre cinque metri quadrati avrebbero pagato l'eccedenza dei 5 metri considerati come franchigia. Successivamente però, la legge 75 ha introdotto ulteriori novità sul trattamento fiscale da applicarsi alle insegne di esercizio, abolendo l'esenzione del pagamento per la franchigia dei 5 metri quadrati. Insomma, tutti pagano tutto. Secondo l'Ascom di Udine – come spiega Ivano Movio, uno dei suoi dirigenti – l'associazione commercianti proprio per questi motivi ha voluto «rappresentare ai sindaci della provincia il disagio della categoria per l'ambiguità della norma appena emanata che rende ancora più complessa e involuta la tassazione delle insegne di maggiori dimensioni. Tra le altre è stata infatti disposta la soppressione della preesistente franchigia di 5 metri quadrati per le insegne di superficie complessiva superiore ai 5 metri quadrati, anche se non vi è chiarezza sulla decorrenza di tale previsione e nemmeno sulla portata dell'ultimo comma dell'articolo 2-bis che sembra conservare una sorta di esenzione di 5 metri quadrati nell'ipotesi di esposizioni e di una pluralità di insegne». Secondo L'Ascom di Udine, dunque, la proroga richiesta ai sindaci «consentirebbe una ponderata verifica sulle procedure da seguire anche in considerazione delle previsioni contenute nello Statuto del contribuente che, relativamente ai tributi periodici, ammettono l'applicabilità delle modifiche soltanto dal periodo di imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore delle disposizioni che lo prevedono». A giudizio dell'Ascom l'eventuale integrazione sarebbe quindi dovuta soltanto dal prossimo anno. Anche per questo ha sollecitato tutte le imprese del settore che venissero sollecitate al conguaglio «di non provvedervi in attesa di ulteriori comunicazioni. Coloro che intendessero invece ottemperare alle richieste dei Comuni o dei concessionari potranno contestualmente presentare istanza di rimborso per quanto indebitamente versato. Copia dell'istanza può essere ritirata presso tutte le sedi dell'Ascom».