Carburanti, al via la ristrutturazione della rete

Rivoluzione nel piano carburanti in seguito a una recente legge regionale. Per aprire una stazione di servizio basterà un’autorizzazione comunale
Nuovi mega-distributori alle porte della città
Verrà smantellato il 40 per cento degli attuali impianti. Si riaffaccia l’area Tamoil a Barcola

fuel.gif-Arriva una mini-rivoluzione nella rete dei distributori di carburante. La nuova legge regionale, che qualche settimana fa ha recepito il decreto Bersani sulla liberalizzazione del settore, semplifica di molto le procedure da seguire per aprire un distributore. La concessione finora necessaria diventa così una semplice autorizzazione comunale. Un qualsiasi privato potrà quindi avviare un’attività per la distribuzione di carburanti, purché rispetti il codice della strada e le limitazioni fissate dalla legge sulla collocazione dell’impianto.
L’altra novità sostanziale introdotta dalla legge regionale sta nel fatto che il vecchio «piano carburanti», elaborato qualche anno fa dalla giunta Illy, è superato. La situazione dei distributori andrà «radiografata» nuovamente, verificando la compatibilità o meno di ciascun impianto con quanto previsto dalla nuova legge.
L’unica certezza è che i vecchi impianti collocati ai bordi delle strade non saranno più ammessi. Ma la questione era già prevista dal piano che l’amministrazione comunale ha attuato in questi anni, con la parallela creazione di nuove stazioni di servizio sulle strade periferiche.
«Spetterà al Comune in prima battuta, e in seconda alla Provincia, stabilire la chiusura dei piccoli impianti – spiega Mauro Di Ilio, vicepresidente della Figisc-Confcommercio – Si tratterà di fissare i criteri di incompatibilità con le nuove norme, e quindi di effettuare le verifiche, impianto per impianto».
La chiusura dei piccoli impianti (al centro delle polemiche perchè creano code che intralciano il traffico) e la loro concentrazione in ampie stazioni di servizio sulle strade di accesso alla città, stabilita dal vecchio piano, non è comunque ripresa pari pari dalla nuova legge regionale, che non obbliga a riunire più impianti piccoli in grandi distributori. «Chi trova un terreno idoneo, che rispetti le prescrizioni del Codice della strada e del piano regionale in termini di superfici, distanze da altri impianti e dagli incroci – precisa Di Ilio – potrà presentare la domanda per aprire un distributore. E questo sarà possibile appunto da questi primi giorni di marzo, quando scadrà il periodo transitorio fissato in un anno dalla legge 8/2002».
Ma per i piccoli impianti come si procederà? «Il Comune –

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