CCIAA: relazione annuale del Presidente Paoletti

Nella relazione annuale il presidente della Camera di commercio denuncia la mancanza di risposte concrete da parte delle istituzioni locali
L’economia striglia i politici: «Datevi da fare»
Paoletti: «Bisogna affrontare seriamente il problema delle infrastrutture e far decollare il porto»

«Non siamo antagonisti delle altre istituzioni, lavoriamo nella massima sintonia possibile senza farci travolgere dai problemi politici. Perchè riteniamo che la politica oggi, soprattutto in questa città, che lamenta ritardi sotto molti aspetti, debba essere al servizio dell’economia e non viceversa». Lo ha cercato di dire chiaro e forte il presidente della Camera di commercio Antonio Paoletti, scrivendolo anche nella sua relazione, alla marea di politici e rappresentanti delle istituzioni invitati ieri, per un confronto sulle «cose da fare», assieme alle categorie economiche. Non è servito e quel che è emerso, dai mormorii, dai commenti ma soprattutto dalle continue uscite polemiche (o per sconforto) dall’aula che ospitava la giunta camerale allargata, è una profonda distanza tra il mondo della politica e quello delle imprese, dell’economia e dello sviluppo.
Paoletti ha chiesto di essere capito e soprattutto ascoltato da «chi decide» per trovare una via di uscita ai tanti nodi aperti che frenano pesantemente lo sviluppo economico della città. Dall’altra parte ci sono però state le risposte di chi ha accusato le stesse categorie economiche, gli imprenditori, ma in particolare i sindacati e chi dà loro voce, di essere «disfattisti» e di non vedere le cose positive.
In realtà di cose positive Paoletti stesso ne ha elencate molte nella sua relazione, ma non ha nascosto le tante che non vanno. Una relazione «realistica» ha spiegato, fatta ai protagonisti della vita della città. «Non potevamo certo raccontarci le storielle tra di noi» ha commentato amareggiato alla fine.
E il quadro che è emerso è quello di una città che da una parte è riuscita a coagulare un fronte unito, fatto dall’insieme delle categorie economiche e produttive, che guarda allo sviluppo, e dall’altra ha referenti politici e istituzionali che non riescono sempre a dare risposte adeguate a percorrere questa strada. «Di condivisione dello sviluppo ne ha parlato la presidente degli industriali, Anna Illy, nella sua relazione lo scorso maggio, poi il presidente della Confartigianato Fulvio Bronzi, ma anche quello della Cna Gianfranco Granara – ha ricordato Paoletti – ed è per questo che riteniamo che Trieste abbia bisogno, seppur con le diverse sfumature, di una visione comune, condivisa, dello sviluppo. Assieme alle associazioni di categoria stiamo lavorando per questo».
Il presidente della Camera di commercio lo ha dimostrato, dati alla mano, illustrando l’uti

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