Anche nella nostra regione lo shopping via web è in costante aumento.
Secondo un recente report, realizzato su dati Istat e dei Registri Imprese camerali, il 36 % dei residenti Friuli Venezia Giulia, di età compresa tra i 16 e 74 anni, acquista infatti almeno una volta l’anno via web.
Per quanto riguarda gli articoli, la maggior parte delle transazioni riguarda soprattutto abbigliamento ( 52%), libri e riviste ( 45%), telefonia e tablet ( 37%), seguiti dai piccoli elettrodomestici, prodotti per il welleness e quelli audio/video, tutte, queste ultime tre voci, che si suddividono un segmento di preferenze attorno al 30%.
L’incremento in FVG su allinea con il trend nazionale che, nel 2017, ha assistito ad un fatturato del mercato dell’online di circa 23 miliardi e 600milioni di Euro, alimentato da 22 milioni di consumatori e per una spesa media superiore ai 1.000 Euro pro capite.
Un segmento, quello del web, che ha inciso notevolmente sulla consistenza della rete distributiva tradizionale.
Delle quasi 22mile aziende del commercio al dettaglio in FVG del 2004, si è passati alle 18mila e 600 del 2016, con un conseguente decremento occupazionale in quanto, il numero di addetti, è sceso dai 74mila e 800 di 14 anni fa ai poco più di 67mila del dicembre 2016.
Uno scenario, per Confcommercio, che oltre a richiedere la definizione di strumenti fruibili a beneficio delle imprese meno strutturate per incentivare innovazione competitività, sarebbe opportuno contemplasse anche il varo di misure fiscali adeguate per i colossi del web da utilizzare, almeno in parte, appunto per supportare lo sviluppo dei negozi di vicinato