Convegno "Da Studente ad Imprenditore"


Convegno alla Camera di Commercio

 Quel passo difficile da studente ad imprenditore

Presentati i risultati di un'indagine condotta dal Gruppo Giovani della Confcommercio di Trieste con la facoltà di Economia del nostro ateneo

Un certo interesse per un'eventuale entrata nel mondo dell'imprenditoria, una volta a conclusi gli studi, ma anche non pochi dubbi e perplessità a fronte di una scelta, che oltre ad implicare responsabilità ed oneri, richiede precisi punti di riferimento, quanto a strumenti ed opportunità, che sono ritenuti indispensabili per garantire una partenza con il piede giusto.
Questo il quadro che emerge dall'indagine, presentata in occasione del convegno "Da Studente ad Imprenditore", condotta dal Gruppo Giovani Imprenditori della Confcommercio della provincia di Trieste in collaborazione con la Facoltà di Economia dell'Università degli Studi del capoluogo regionale.
Un'iniziativa, come hanno rilevato in apertura i numerosi rappresentanti delle Istituzioni presenti fra il quali il presidente camerale Paoletti, quello della Provincia Scoccimarro, il sindaco Roberto Dipiazza e l'Assessore regionale al Lavoro Roberto Cosolini, che costituisce un prezioso spunto per un'adeguata riflessione da parte di Enti ed Istituzioni, i quali devono porre in primo piano le esigenze del mondo giovanile in un'epoca di flessibilità e grandi mutamenti, anche per quanto concerne il mondo del lavoro.
Andrea Gelfi, vicepresidente del Gruppo Giovani della Confcommercio e Susanna Zaccarin, docente di Statistica all'Università degli Studi, hanno quindi illustrato nei dettagli i contenuti più significativi della ricerca svolta, che ha visto coinvolti i giovani in prossimità del conseguimento della laurea.
Dal sondaggio appare come la soluzione dell'attività autonoma in termini di sbocco professionale rappresenti un'alternativa comunque degna di considerazione, specie qualora consenta di mettere a frutto le conoscenze acquisite e le proprie attitudini, anche se, per considerarla attuabile, gli aspiranti imprenditori pongono dei precisi paletti.
Da quanto traspare dalle risposte degli intervistati, una delle questioni a preoccupare maggiormente è quelle legata alla reperibilità di risorse e capitali ed all'accesso al credito, presupposti irrinunciabili per consentire di affacciarsi adeguatamente sul mercato.
Un altro aspetto di indubbio significato è individuabile nell'esigenza di poter contare su servizi concreti di assistenza, consulenza e formazione specifica da parte di qualificati organismi preposti che siano in grado di accompagnare sotto molteplici aspetti l'imprenditore nei suoi primi passi.
Un elemento interessante viene fornito dal campione femminile che, se da un lato è convinto di avere pari possibilità rispetto ai colleghi uomini, sottolinea l'esigenza di poter coniugare l'attività professionale con gli obblighi familiari, specie per quanto riguarda i figli; in questo senso la scuola a tempo pieno viene considerata un quid di irrinunciabile rilevanza.
Dopo l'intervento dell'assessore al Lav

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