Convegno "Il Commercio e la Città"



Dare un nuovo impulso al tessuto economico rappresentato dalle piccole e medie imprese del terziario, previa una capillare e diversificata analisi del territorio e delle sue specificità ad ampio raggio, per valorizzare e riqualificare, con progettualità organiche e congiunte fra enti, istituzioni, associazioni di categoria ed imprese un settore che, da sempre, costituisce un elemento cardine dell' economia cittadina e che assolve funzioni e ruoli che vanno ben al di là delle sue peculiarità prettamente commerciali.
Questi i contenuti e gli orientamenti emersi nel corso del convegno, organizzato dalla Confcommercio della provincia di Trieste, nel corso del quale sono state analizzate tematiche ed elaborate proposte volte al rilancio del comparto del commercio, con particolare attenzione al piccolo commercio di vicinato, che è il più colpito dall'attuale trasformazione dei consumi.
"Abbiamo pensato a questo convegno" ha aperto il Presidente della Confcommercio Paoletti "che nelle nostre intenzioni deve costituire un primo momento pubblico di approfondimento e dibattito sulla necessità di un programma di sviluppo per il Commercio ed il Territorio, che possa successivamente concretizzarsi in progetti di marketing urbano per ogni singolo centro urbano della provincia di Trieste. Le analisi, le esperienze di altri territori e le proposte di programmi e di progetti riteniamo sia necessario condividerle con tutti gli attori del territorio".
Le strategie di intervento per un inversione di tendenza sono state illustrate da Gianfranco Battisti e Sergio Signanini, docenti presso l'ateneo triestino rispettivamente di Geografia Urbana e Tecniche di Programmazione Urbanistica. Secondo Battisti e Signanini, le progettualità andrebbero elaborate adottando una metodologia che contempli la proposizione di soluzioni organiche ad ampio spettro con una concertazione costante e concreta che coinvolga enti, associazioni di categoria ed istituzioni, ma soprattutto operatori economici e cittadini, i quali, osservatori credibili grazie alla loro presenza quotidiana sul campo, assicurerebbero, nell' ambito delle varie fasi di sviluppo del progetto, un costante monitoraggio sulla concretizzazione effettiva dello stesso.
In quest'ottica la creazione di Centri Integrati di via, anche detti centri commerciali "all'aperto" o "naturali" o "diffusi", volti al supporto del tessuto imprenditoriale già esistente i quali, in un contesto adeguato anche in termini di arredo urbano, non solo costituirebbero un volano di richiamo, specie in certe zone limitrofe ad aree di maggior passaggio, per residenti e visitatori, ma conserverebbero la funzione sociale che i negozi del quartiere svolgono.
Quindi sono stati presentati i contenuti emersi da un'indagine che ha interessato i sistemi commerciali integrati già presenti sul territorio provinciale.
Patrizia de Luca, docente di marketing presso la facoltà di Economia dell'ateneo giuliano, nel corso del suo intervento sul tema del cross border shopping, ha evidenziato la percezione dell'offerta commerciale provinciale da parte del consumatore transfrontaliero, ed il risultato contiene luci ed ombre. In particolare la de Luca ha rimarcato la progressiva perdita di appeal dell'offerta commerciale della nostra città che, a partire soprattutto dalla fine degli anni Ottanta, complici i mutamenti dello scacchiere europeo centro-orientale sotto il profilo politico – economico, si è ritrovata a dover affrontare all'improvviso nuove sfide, per

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