Croazia e Slovenia: shopping in casa

.: rassegna stampa

FIUME Il fiorire di centri commerciali soprattutto di società straniere in tutta la Croazia ha portato a un calo vertiginoso degli acquisti in Italia
Lo shopping oltre frontiera è soltanto un ricordo
FIUME - Basta dirigersi il sabato mattina verso i valichi con la Slovenia situati in Istria e nel Quarnero. Un paio d’automobili, tempi d’attesa davvero brevi, gli incolonnamenti che vengono smaltiti in un amen. Fino a due anni fa non era così e si vedevano serpentoni di autoveicoli in procinto di dirigersi verso Trieste, Monfalcone, Palmanova, San Giorgio di Nogaro, Portogruaro oppure ripartire in direzione di località slovene. Lo shopping oltre confine per istriani, fiumani, dalmati e in genere per i croati era un rito irrinunciabile, il toccasana per gli alti prezzi in casa propria. Dall’anno scorso molte cose sono mutate grazie all’apertura di grossi centri commerciali, soprattutto di imprese straniere, che non invogliano più i croati a far spesa all’estero. Enormi discount sono sorti come funghi nelle varie Pola, Fiume, Abbazia, Zara, Spalato (per tacere di Zagabria).
A detta di Boris Vukelic, presidente della sezione commercianti della Camera artigianale della Croazia, il commercio incide sul Pil croato nella misura del 12 per cento, mentre prima si toccavano gli 8 punti percentuali. La conferma che i croati non praticano più lo shopping all’estero in dosi massicce arriva anche dai valichi quarnerini di Rupa e Pasjak, precisamente dai responsabili delle stazioni di polizia, secondo cui i transiti oltre confine sono calati del 33-35 per cento nei confronti degli anni 90. Stando ai doganieri dei due valichi, i croati che arrivano dall’Italia hanno nei bagagliai soprattutto generi alimentari e capi d’abbigliamento, ma non nei quantitativi d’una volta. Gli acquisti in Slovenia riguardano specialmente elettrodomestici e altri articoli per la casa in quanto i croati non pagano la dogana (ma solo l’Iva) per i prodotti sloveni. Uno dei fattori che stimolano istriani, quarnerini e dalmati ad andare in Friuli Venezia Giulia è l’acquisto di medicinali, la cui scelta e prezzo sono migliori rispetto agli standard croati. Anche in questo caso, sostengono i tour operator croati, l’interesse è però dimezzato nei confronti di due e più anni fa. Affari convenienti insomma per i proprietari dei grossi centri commerciali aperti in Croazia, un mercato quasi vergine e dove prossimamente si apriranno (è il caso di Fiume) altri discount.