Da luglio le contravvenzioni si pagano in tabaccheria

Schedina, sigarette e...multa. Tra poche settimane, le contravvenzioni si potranno pagare anche dal tabaccaio. E' la novità prevista da una delibera della giunta comunale nella quale si dà luce verde al pagamento delle multe anche presso le rivendite di tabacchi che utilizzano la rete della Lottomatica. Un nuovo servizio che sarà reso operativo dal prossimo luglio, spiegano dall'amministrazione comunale, e che eviterà lunghe code agli sportelli comunali e postali.
Il servizio di pagamento telematico, mediante le ricevitorie del lotto, è già attivo da un anno per il bollo auto e il canone televisivo. Tra breve lo sarà anche per le multe comminate dalla polizia municipale triestina, grazie a un accordo fra Comune e Ancitel, la società che gestisce il rapporto fra Lottomatica e gli enti locali. Trieste sarà così una delle prime città in Italia a poter beneficiare di questa modalità di pagamento alternativa. «Che non è certo una cosa di per sé piacevole - ammette l'assessore alla Vigilanza Enrico Sbriglia - perché pagare le multe non rende felice nessuno». Tuttavia, aggiunge l'assessore, il Comune ha pensato di dare un aiuto ai cittadini, che quindi non dovranno sobbarcarsi, oltre alla poco gradita «incombenza», anche estenuanti code davanti agli sportelli. Ma a che punto è la «guerra» alla sosta selvaggia, che tante polemiche aveva sollevato negli scorsi mesi? L'antefatto: la scorsa estate, subito dopo l'insediamento della giunta Dipiazza, si è assistito a un forte calo del numero delle contravvenzioni, con livelli più che dimezzati rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. E di questa anomalia si è occupata anche la Commissione trasparenza, unico organismo comunale presieduto dall'opposizione, che aveva effettuato un'audizione con l'assessore competente. Poi, verso l'autunno-inverno, le contravvenzioni sono iniziate a risalire, con il quasi contemporaneo annuncio di Sbriglia: «La ricreazione è finita». Prosegue quindi la tolleranza zero? «No, affatto - si difende l'assessore - anche perché sarebbe preoccupante che i vigili si muovessero sulla scorta di input politici. La polizia municipale procede di sua iniziativa, quando viene violato il codice della strada».