Dressi difende la sua riforma: «Illy arrogante»

«Abbiamo delegato agli enti locali tutti i poteri di promozione dell'ospitalità. Non lo sostengo io, bensì i sindaci dell'opposizione» «Dice che la Regione non vuole la devolution, ma parla di cose che non conosce»

UDINE È già campagna elettorale e Riccardo Illy non deve attendere troppo tempo per le repliche. L'occasione viene offerta dalla presentazione del nuovo piano turistico della Provincia di Udine e l'assessore regionale Sergio Dressi non se la fa scappare. A Palazzo Belgrado, sede dell'ente udinese, per parlare di devolution turistica, Dressi non può dimenticare che solo venerdì scorso Illy aveva attaccato la Regione proprio sulla legge regionale 2/2002, definendola «esempio di devolution all'incontrario». Dressi va giù pesante: «Ignorante e arrogante». Lo dice aprendo il suo intervento. Lo ribadisce alla fine: «Illy parla di cose che non conosce. Lo dimostra il fatto che siamo qui, non potendo prescindere da quanto pensano le Province in tema di turismo e con l'approvazione anche di sindaci del Centrosinistra, per presentare un esempio di decentramento di competenze. La Regione delega all'ente intermedio gestione, promozione e commercializzazione del prodotto turistico, in più delega ai privati la possibilità di partecipare alle iniziative». Agli stessi privati Dressi chiede competenza e professionalità, «per non ripetere - prosegue - gli errori delle Apt, che mostravano una gestione inefficace proprio perché costituite di persone prive della conoscenza dei problemi del settore. Qualcuno ci critica per la regionalizzazione delle Aiat, ma sarà grazie a questo provvedimento che i cittadini potranno ricevere informazioni diffuse su tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia». Confermando di sentire la Provincia investita di nuove prerogative, l'assessore al Turismo Lanfranco Sette aveva in precedenza presentato il piano, che prevede la suddivisione della provincia friulana in quattro Consorzi turistici. Tre esistono già - Carnia, Tarvisiano e Lignano -, uno si sta per costituire: quello definito «intermedio». «Ai primi due - ha spiegato Sette - la Provincia ha aderito, a quello di Lignano e all'"intermedio" ha dato invece l'impulso di soggetto costituente. Siamo pronti per sfruttare la versatilità di questo nuovo assetto: i privati potranno unirsi al pubblico per qualsiasi tipo di proposta». «Non potevamo più consentirci un turismo frazionato - ha aggiunto Alcide Muradore, sindaco di Palmanova -, dobbiamo lavorare assieme». Osservando la composizione del Consorzio «intermedio», vista la presenza di Aquileia, Cividale e Palmanova, sembrano accantonate le ipotesi che qualche amministrazione possa gestire l'offerta turistica non più sotto la Provincia di Udine, ma sotto quella di Gorizia. «Come Aiat, Palmanova avrà un ufficio con quella di Aquileia e Grado - ha concluso Sette -, ma come Comune entra nel Consorzio e quindi aderisce al piano provinciale. Una scelta che ci responsabilizza».

[sito segnalato]