Dressi: il piccolo commercio non ha nulla da temere

L'assessore chiarisce che la maggioranza intende riorganizzare, ma non espandere i centri commerciali

TRIESTE – «I timori per un'ulteriore espansione della grande distribuzione a danno del piccolo commercio sono infondati»: lo assicura l'<b, precisando in primo luogo che le domande per la realizzazione di centri commerciali in Friuli-Venezia Giulia non sono settanta. «In questo momento in Regione - sottolinea - non sono più di cinque. In più con l'articolo del Collegato con cui abbiamo abolito l'articolo 114 (quello che prevedeva la deregulation in relazione alla normativa delle zone Hc) abbiamo chiuso definitivamente la strada ad ogni possibile richiesta che non sia conforme ai futuri indirizzi della programmazione regionale per la grande distribuzione ovvero con il regolamento che andremo ad approvare a breve». «Giovedì - annuncia Dressi - ci sarà a tale proposito un incontro di maggioranza per esaminare l'ultimo testo elaborato con l'inserimento delle richieste avanzate dall'Ascom. A questo proposito voglio dire che nella Cdl e nella maggioranza con sensibilità leggermente diverse abbiamo però un obiettivo comune e condiviso per il quale abbiamo lavorato e stiamo lavorando in perfetta sintonia tra Forza Italia, Lega Nord e An: in primis intendiamo difendere il commercio tradizionale, poi vogliamo difendere gli imprenditori della nostra regione e quelli nazionali del settore, creando - nel limite del possibile - forti ostacoli alla colonizzazione estera del settore commerciale». «Gli strumenti di programmazione della grande distribuzione che in tempi brevissimi saranno emanati - sottolinea Dressi - vanno nella direzione del contenimento dell'espansione della grande distribuzione e prevedono invece una riorganizzazione di questo settore sulla base delle richieste ed aspettative del consumatore. Riorganizzazione che vuol dire che nei contesti commerciali esistenti e in quelli che potrebbero sorgere, condivisi però dal territorio, vanno inserite altre tipologie di servizi che vanno anche nella direzione di rafforzare l'attrattività turistica del Friuli-Venezia Giulia». «Questi strumenti - sottolinea Dressi - saranno emanati con la piena condivisione dei partner della maggioranza, recependo la sensibilità della Lega per il piccolo commercio, ma soprattutto saranno concordati con le associazioni di categoria e tra queste, in primis per la loro capillare diffusione sul territorio, le Ascom. Con il loro presidente Ferri ho un ottimo rapporto (Dressi ieri ha telefonato a Ferri per chiarire il suo pensiero) e d'altro canto in questi ultimi tre anni l'Ascom ha avuto, grazie a norme da noi inserite nella legge, un ruolo mai avuto in precedenza». «Noi - commenta il consigliere regionale della Lega Nord Maurizio Franz - dobbiamo partire da un dato oggettivo: il Friuli-Venezia Giulia ha la maggiore concentrazione di centri commerciali in Italia (tra Udine e Cassacco la maggiore d'Europa) e la provincia di Udine è la quinta in Italia. Se Dressi parla di posizioni di retroguardia dei commercianti o di altre forze politiche è fuori strada, forse ragiona guardando a Trieste, dove la realtà è diversa. In ogni caso ci vuole maggiore attenzione e programmazione: per i futuri centri commerciali vanno verificate le condizioni di viabilità, urbanistiche e ambientali, per evitare intasamenti del traffico e danni ecologici». «Quanto a noi Lega - chiarisce Franz - ci preme che ci sia un'adeguata attenzione per i negozi dei centri storici ed urbani, che vanno incentivati e da sostenuti, anche sburocratizzando i meccanismi per le autorizzazioni per la media e piccola distribuzione. Bisogna difendere l'occupazione (i posti persi con la chiusura di un negozio tradizionale non vengono recuperati dalla grande distribuzione) ed evitare che i centri urbani si spopolino». «Avremo anche - conclude Franz - un attento confronto sui futuri parchi commerciali. Siamo molto preoccupati da