In occasioni simili i negozi restino aperti di domenica

«La città in questo periodo è in festa e piena di gente, le nostre categorie devono fare la loro parte e alzare le saracinesche anche negli orari e nei giorni nei quali potrebbero rimanere chiuse». L'appello è di Franco Rigutti, rappresentante della Confcommercio triestina e di Francesco Deruvo, presidente provinciale della Federazione pubblici esercenti. E non mancherà di suscitare scalpore, perché finora, quando commercianti ed esercenti sono stati chiamati a fare uno sforzo in più, per adeguarsi alla sempre più spiccata vocazione della città in campo turistico e quale sede di importanti eventi, le risposte non sono state entusiastiche. «Ma è ora di voltar pagina - incalzano Rigutti e Deruvo, preceduti, qualche giorno fa, dal presidente della Camera di commercio Antonio Paoletti, pronto a sollecitare le categorie a creare la cornice adatta alle manifestazioni di vario genere che stanno caratterizzando il calendario triestino" - perché commercianti e pubblici esercenti devono avvertire il richiamo di una città che sta cercando di costruirsi un ruolo a livello nazionale e internazionale, in virtù di tutti gli avvenimenti che vi si svolgono nell'arco dell'anno». Lo spunto di attualità è costituito dal raduno nazionale dei Carabinieri e dalla festa delle Forze armate, quest'ultima in programma la prossima settimana. «Ma non vanno dimenticate l'ormai prossima Bavisela - precisa Rigutti - la storica Barcolana, e tutte le altre manifestazioni che portano Trieste a diventare punto d'attrazione di interessi sportivi, istituzionali, economici e turistici». Per la verità, il rappresentante della Confcommercio triestina è puntuale anche nell'indicare i progetti che devono qualificare l'azione della pubblica amministrazione locale: «Servono soprattutto, e subito, i parcheggi - sottolinea Rigutti -. La città deve essere dotata di servizi che ancora non ci sono, ma i colleghi devono capire che l'immagine di una città i turisti la colgono non solo dall'aspetto delle strade e dall'organizzazione di trasporti e musei, ma anche dal modo in cui si presentano i suoi negozi. Non voglio entrare nel merito delle scelte individuali - dice ancora Rigutti - che rimangono intoccabili, ma la liberalizzazione degli orari di apertura va in qualche maniera sfruttata, soprattutto nelle zone centrali di Trieste, attraversate da migliaia di persone ogni qual volta c'è un evento particolare. Credo - conclude - che una speciale cura nell'allestimento delle vetrine possa servire, e auspico che le categorie dei commercianti e degli esercenti colgano questo invito»."