Inflazione ad ottobre: +0,3% a Trieste

Costo della vita in leggero calo (2,9%) nel capoluogo. Lievitano i costi di pane e latte
Trieste, più cari abiti e scarpe
TRIESTE - Sono l’abbigliamento e le calzature, oltre ad alcuni generi alimentari di largo consumo, come il pane e il latte, a guidare l’inflazione a Trieste, città notoriamente in testa alle classifiche nazionali per quanto riguarda l’aumento dei prezzi al consumo. In un mese, quello di ottobre, che vede comunque il capoluogo del Friuli Venezia Giulia limare il dato tendenziale, cioè l’inflazione annua, portandola al 2,9% dal 3,1% di settembre, mantenendo al contempo quella mensile allo stesso livello dei trenta giorni precedenti, cioè allo 0,3%, va registrato l’avvicinamento con le altre città campione.
Dalla rilevazione effettuata e resa nota ieri infatti si vede crescere il dato nazionale annuo, nella media delle città che fanno parte del primo gruppo esaminato, dal 2,6% al 2,7%, molto vicino al 2,9% triestino.
Non c’è da rallegrarsi più di tanto, in quanto il livellamento è verso l’alto, a tutto danno dei consumatori, ma per lo meno questo mese Trieste non è protagonista di una nuova temuta fuga in avanti dei prezzi.
Passando ai settori, detto dell’abbigliamento e calzature (+1,4%), va rilevata la crescita del comparto formato da abitazione, acqua, energia e combustibili (+1%), dell’istruzione (+0,4%) e dei prodotti alimentari e bevande (+0,3%). Sul piano degli aumenti rilevati su base annua, spicca ancora l’istruzione, con un preoccupante 7,5%, seguito da alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+4,4%).
In controtendenza, cioè al ribasso, guardano i settori delle comunicazioni (- 0,1% e - 1,1% rispettivamente per il dato mensile e quello annuale), trascinato soprattutto dal calo del costo dei telefonini (-0,6%), evidentemente diventati oramai un genere diffusissimo, al punto da costringere i negozianti ad abbassarne il costo in vetrina e le bevande alcoliche e i tabacchi (-0,1% e +2,2%).
Sbirciando fra le curiosità che riguardano singoli prodotti, vanno menzionati il balzo dei pomodori da sugo (+ 17,8%) e il crollo del trasporto marittimo (-10,9%) e del pesce spada (-12,3%).
fonte: Il Piccolo del 23/10/2002

I dati di Trieste
L’Ufficio Prezzi del Comune di Trieste rende noto che i dati provvisori delle variazioni dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (base 95=100) ad OTTOBRE 2002 sono risultati:

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