Inflazione: i dati di marzo

A incidere maggiormente le spese per la salute mentre restano invariate le voci riguardanti energia, combustibili e istruzione
Ma il dato del 2003 (2,4 per cento) è il più basso da molti anni a questa parte

euro.gif-10kbAnche i dati più recenti confermano un trend generale nell’andamento dei prezzi: l’inflazione sta attraversando una fase di cosiddetto «raffredamento». A marzo, infatti (convenzionalmente le rilevazioni si chiudono al 15 di ogni mese ma l’andamento dei dati viene convenzionalmente attribuito al mese tout-court) i prezzi al consumo sono cresciuti a Trieste dello 0,2 per cento rispetto al mese precedente (+0,2 per cento a febbraio) ed il tasso annuo di inflazione è pari al 2,4 per cento, come in febbraio.
In quest’ultimo mese dunque, secondo l'Ufficio Statistica del Comune, si è consolidata la tendenza già già registrata in febbraio. «Si tratta di fenomeni abbastanza variabili - è stato rilevato - legati come sono a situazioni e fattori contingenti (certe voci, infatti, sono estremamente sensibili, come nel caso dei prodotti petroliferi, rispetto a particolari situazioni internazionali), ma il 2,4 per cento tendenziale annuo rilevato questo mese è certamente il più basso registrato a Trieste da diversi anni a questa parte: l' indice dei prezzi in città, infatti, ha spesso oscillato lo scorso anno tra il 3,2 e il 3 per cento».
Per quanto riguarda l' inflazione di marzo le voci che più hanno inciso sugli aumenti sono state quelle dei servizi sanitari e delle spese per la salute (+0,5 per cento), degli alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+0,3), mobili, articoli e servizi per la casa (+0,2) e abbigliamento e calzature (+0,2). Seguono, con un aumento dello 0,1 per cento, i settori dei prodotti alimentari e bevande (analcoliche e alcoliche), tabacchi, trasporti, ricreazione, spettacoli, cultura, altri beni e servizi.
Rimangono invece invariate le voci riguardanti abitazione, acqua, energia, combustibili e istruzione. In tutto il quadro complessivo, inoltre, non è stato rilevata nessuna voce i cui prezzi siano stati rilevati in diminuzione.
«Anche per il mese di febbraio - ha sottolineato l'Ufficio Statistica - vi è stato un aggiustamento al rialzo dei dati ufficiali e pertanto il tasso mensile che era dello + 0,2 per cento è passato allo +0,3 mentre quello annuo del +2,4 per cento è salito al +2,5%. Si è trattato di un aggiustamento - è stato precisato - reso necessario per problemi di carattere interno dell'ufficio. In gennaio c'era stato anche un leggero ritocco al rialzo dovuto però a fattori di carattere nazionale». Per quanto riguarda infine i servizi assicurativi, sui cui dati erano sorte recentemente delle contestazioni, gli uffici statistici hanno sottolineato come i d

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