L’incontro sulla Green Landscape Economy, modello di riqualificazione urbana 2.0

Cultura, ambiente ed economia elementi essenziali per riconversione e rigenerazione urbana dei territori, ponendo il Paesaggio, inteso in una nuova e più ampia visione, al centro di ogni progettualità.

Questo il filo conduttore dell’incontro “Meccaniche Urbane – Fare città”, svoltosi presso la Confcommercio provinciale il 28 giugno, ed organizzato da AIDIA (Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti) ed OAPPC provinciale  (Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori), in collaborazione con Confcommercio.

L’appuntamento rientrava nell’ambito di “Terziario motore dello Sviluppo”, un progetto realizzato grazie al contributo della Fondazione CRTrieste  e volto a supportare l’incremento di competitività e professionalità delle imprese del comparto di cui fanno parte appunto anche le libere professioni. Ad illustrare nuovi concept e tendenze di riqualificazione urbana ed extraurbana in un contesto equilibrato tra rispetto dell’esistente ed innovazione, è stato Andreas Kipar, apprezzato progettista di landscape con al suo attivo decine di riconversioni territoriali di ampia portata in tutta Europa.

Kipar ha approfondito i principi su cui si fonda la Green Landscape Economy, l’Economia del Paesaggio Verde, modello sempre più applicato nelle azioni di recupero delle aree dismesse, che punta ad una rigenerazione urbana evitando consumo inutile del suolo, dispersioni insediative e settorializzazione degli interventi.

“Un’architettura del Paesaggio - ha spiegato ancora Kipar - intesa come identità, socialità ed opportunità, che mira a creare luoghi e non spazi, cogliendo vocazioni e potenzialità del territorio, dove il rinnovato rapporto con l’ambiente diviene anche catalizzatore di crescita economica”.

Un modello operativo di cui Trieste potrebbe essere laboratorio ideale a cominciare da Miramare,

“sito eccezionale sotto innumerevoli aspetti - ha evidenziato Kipar - che richiederebbe un intervento conservativo e restaurativo non limitato all’ordinario e al tradizionale , bensì da realizzare con una visione innovativa, quella della Green Landscape Economy appunto, che valorizzerebbe tutto il territorio circostante”.