Mercatino criticato

da "Segnalazioni" Sono rimasto strabiliato dal tenore e dal contenuto della lettera apparsa su Il Piccolo del 13 maggio scorso a firma di una signora Anna Luisa Calligaris sotto il titolo «Piazza della Borsa: rovinata». Prima di tutto, mi corre l'obbligo di presentarmi, sono uno di quei commercianti con licenza di ambulante, friulano, presente in tutte le città della regione, spesso nel resto d'Italia e anche all'estero, quanto meno nelle piazze austriache. È giusto che tutti abbiano il diritto di esprimere la propria opinione, come pure che sia la maggioranza a decidere. La lettera della signora in questione, però, accanto all'opinione personale chiaramente non condivisa da tanti altri triestini, si richiama a situazioni non esistenti in realtà.
Usa termini stravolti rispetto a quello visibile da tutti: «scempio della piazza» «ridotto a piccolo lembo della sua ampiezza», «orribili casette da strapaese», «mancanza di buon senso e rispetto», «miseria». Toni da tragedia. Durante le manifestazioni alle quali ho partecipato a Trieste, piazza della Borsa ha visto un grande afflusso di persone, da tutta la provincia di Trieste, ma anche da fuori e dall'estero. Nessuno «scempio» ma pulizia e ordine, compatibilmente con la folla. Certo quando la piazza è gremita manca spazio, ma in effetti non ho mai visto una calca inumana, ci corrono e giocano i bambini in mezzo alle bancarelle persino. Orribili? Tutto si può migliorare, ma la gente non sembrava inorridita. Personalmente non ritengo siano mancati buon senso né rispetto, e le attività non sono sinonimi di miseria.
Meglio non invocare la tradizione se si vuole criticare i mercatini perché è da tanti anni che a Trieste si tengono, anche in piazza della Borsa, per cui questo tipo di mercato temporaneo è proprio tradizionale. A Udine non sarebbe mai accaduto? Affermazione del tutto errata. A Udine vengono organizzati molto più spesso che a Trieste e per le occasioni più svariate. Verrebbe quasi da pensare che la signora non si riferisca a cose viste, ma a qualche sua fantasia. Roberto Franz
Villa Vicentina
(Udine)