Pesce, gelati e casalinghi spingono l'inflazione

La mappa dei generi e dei settori più «pesanti» nel mese di maggio. La variazione annua penalizzata da abbigliamento e alimentari Si va dal lucido per scarpe (+3,4%) alla tazza da caffè (+3,2%). Dal pesce (gli esempi qui sono numerosissimi e significativi: sarde +25,7%, sgombri +12,8%, orate +11,5%) ad altri prodotti tipici di stagione, come i gelati in coppetta (+6,5%). La mappa dell'inflazione a Trieste, anche nel mese di maggio, che peraltro fa registrare una tendenza al raffreddamento, per quanto più accentuata nel resto del Paese, è ancora una volta interessante, toccando generi e settori fra i più diversi.
Rimane però l'impressione di una città che ha difficoltà a ridurre i prezzi al consumo: negli altri centri campione ieri sono stati evidenziati dati di calo sia a livello congiunturale (da +0,3% di aprile, a +0,2% di maggio) che tendenziale (da +2,4% a 2,3%). Rimanendo all'interno dei confini comunali, il dato congiunturale rimane invariato (+0,4% era da aprile, tale e quale è rimasto a maggio), mentre c'è un arretramento nei valori tendenziali (da +3,3% a +3%), ma inferiore alle altre città sottoposte a indagine. Analizzando i singoli settori, a palesare la crescita più spiccata nel mese è quello denominato «mobili, articoli e servizi per la casa», con un +0,4%, originato da singole voci come le pentole (+2,9%), gli armadi (+1,4%), i piatti (+1,3%). Seguono entrambi a +0,3% i prodotti alimentari e le bevande analcoliche e i trasporti. Nel primo caso, come già detto, è il pesce a tirare la cordata. Nel secondo, oltre alla benzina verde (+1,8%, ma va sempre sottolineato che in città l'effetto dell'aumento a livello italiano del prezzo al litro incide percentualmente di più, andandosi a spalmare su una base ridotta, determinata dalla presenza dell'agevolazione), ci sono la navigazione marittima (+4,2%), il lavaggio dell'automobile (+1,2%), il gasolio per auto (+0,9%).
Invariati invece le comunicazioni, la ricreazione con gli spettacoli e la cultura, l'istruzione. Passando alla variazione annua, detiene ancora una volta la maglia nera il comparto dell'abbigliamento e delle calzature (+4,9% rispetto a maggio del 2001), seguito (+4,4%) dai prodotti alimentari e dalle bevande analcoliche. Emergono in questa classifica anche gli alberghi, i ristoranti e i pubblici esercizi (+4,1%). Complessivamente però , va sottolineata la tendenza al calo del dato globale tendenziale, che è passato, nel giro di una trentina di giorni, da + 3,3% a 3%. Discorso a parte va fatto per i servizi sanitari e le spese per la salute, comparto che vede concretizzarsi la maggiore variazione negativa mensile (-1%), nella quale si evidenzia il calo del costo dei medicinali (-3,6%). Nella nota dell'Ufficio comunale prezzi, si legge che «la maggior parte del campione ha registrato una diminuzione di prezzo dell'ordine del 5%». E' noto - aggiunge il documento - che viene considerato il prezzo di scatola dei medicinali, indipendentemente dalle modalità di contribuzione delle famiglie."