Ponterosso, confronto di pareri legali

L'impresa considera un punto fermo l'ipotesi dell'edificio situato di fronte alla Questura. Bradaschia: «I tempi saranno quelli necessari» Il Comune chiede una verifica, Riccesi sollecita dall'amministrazione «un po' di attivismo»

Un altro tassello nella ricerca di siti alternativi in cui realizzare quello che doveva essere il parcheggio sotterraneo di piazza del Ponterosso. Entro una quindicina di giorni — riferisce l'assessore Maurizio Bradaschia — l'amministrazione comunale dovrà acquisire quel parere legale pro veritate che ha deciso di richiedere: una verifica della situazione (decisamente complessa fra contratti, possibili penali, modalità di transazione e così via) in base alla quale procedere nella trattativa con l'impresa Riccesi. Nell'attesa Bradaschia non si sbilancia: «I parcheggi li vogliamo fare in senso assoluto, per il bene della città. Ci vorranno però i tempi necessari: non sono certo cose che risolvono in un minuto. Anche se l'impresa costruttrice, giustamente com'è ovvio, ha altri tipi di finalità e diverse esigenze...» Il riferimento è alle parole di Donato Riccesi, che giudica «un passo avanti» l'approfondimento giuridico della vicenda voluto dal Comune, ma al contempo sottolinea come nulla sia stato concretizzato da tre mesi esatti a questa parte, cioè da quell'8 febbraio in cui il sottosegretario ai Beni culturali Vittorio Sgarbi calò a Trieste per sancire lo stop definitivo su Ponterosso. «Continuiamo a ricevere la disponibilità verbale a individuare dei siti alternativi — annota Riccesi — ma adesso da parte dell'amministrazione comunale si potrebbe avere, diciamo così, un po' di attivismo». In quale misura? «Consideriamo di avviare i lavori con un anno di ritardo, e cioè all'inizio del 2003», spiega Riccesi, «il che significa che entro giugno occorre individuare i siti alternativi a Ponterosso per poi dedicare la seconda parte dell'anno agli atti formali». Riccesi si dice comunque «fiducioso» nell'arrivare a una soluzione («certo se l'impresa avesse sede a Rovigo la mia posizione sarebbe più intransigente, ho lo svantaggio di essere a casa mia...») e punta ad arrivare a un accordo («A noi interessa lavorare con il minore danno possibile, e d'altronde se il Comune dovesse pagare per non avere alcunché di realizzato il danno colpirebbe tutta la città»). È passato da un po' quel 17 aprile che l'impresa Riccesi aveva posto come termine, tramite una diffida, per la firma della convenzione con l'amministrazione comunale, prefigurando in caso contrario una denuncia per omissione di atti d'ufficio e richiesta di risarcimento: nulla però è stato fatto in questo senso, nella volontà appunto di trovare una soluzione soddisfacente per tutti. «Ma teniamo presente . precisa Riccesi — che noi su Ponterosso siamo fermi in base al nulla, giacché al di là della visita di Sgarbi formalmente non è intervenuto alcun elemento nuovo a bloccare il cantiere». L'individuazione di siti alternativi del resto non è cosa semplicissima: alcune ipotesi avanzate dal Comune, ad esempio, sono state rifiutate dal costruttore per la dislocazione periferica o la non alta densità abitativa della zona. Facendo capo alla delibera che consente di realizzare parcheggi all'interno di edifici da recuperare, si parla comunque ormai da tempo anche dell'ex cinema Filodrammatico e dell'edificio di fronte alla Questura, in cui sono dislocate anche alcune classi del Carli: un'ipotesi quest'ultima che Riccesi vuole ritenere «un punto fermo». «I punti fermi non esistono», taglia corto Bradaschia, «e poi vanno tenuti presenti vincoli e cambiamenti di destinazione d'uso. Gli aspetti da vagliare insomma sono tanti, e richiedono il tempo necessario».


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