Rimodulazione dell'Iva devastante per categorie e consumatori

Rimodulazione dell’Iva devastante per categorie e consumatori

 

La rimodulazione dell’Iva al 22%, sia pure per compensare il possibile abbattimento delle tariffe di luce e gas, colpirebbe in misura inaccettabile pubblici esercizi e strutture ricettive di alto livello e avrebbe ricadute negative di ampia portata, non solo per le aziende, ma anche per i consumatori e il turismo in generale.

Questo il monito di Fipe e Federalberghi a fronte di alcune indiscrezioni che ipotizzano il varo di tale misura all’interno della prossima manovra del Governo.

Per le due associazioni che, qualora il provvedimento fosse posto in essere, hanno già preannunciato l’adozione di contromisure, un pasto veloce nella pausa di lavoro o di studio, abitudine quotidiana per circa 12 milioni di italiani, una pizza o un soggiorno in un hotel,  seppur di livello, non possono comunque essere equiparati all’acquisto di prodotti effettivamente di lusso e riservati solo ai più abbienti.

Per Federalberghi e Fipe, un ritocco al rialzo dell’imposta, determinerebbe inoltre un pericoloso effetto domino, con aumenti dei prezzi, assottigliamento della clientela e conseguenti riflessi anche sotto il profilo occupazionale.

Confcommercio, per voce del suo presidente nazionale, Carlo Sangalli, nel condividere preoccupazioni e contrarietà di albergatori ed esercenti,  evidenzia come, piuttosto che con azioni di ulteriore prelievo tributario o penalizzando l’uso del contante, le risorse atte a sostenere investimenti e politiche di sviluppo, vadano reperite invece tagliando i numerosi sprechi della spesa pubblica che costano al Paese oltre 5, 2 miliardi di Euro annui.

 

www.confcommercio.it; “Il Piccolo”, pag. 16; “Messaggero Veneto”, pag. 18