Saldi invernali, il bilancio

Sconti, il bilancio è magro. Rigutti (commercianti): «Proibitivi per le condizioni meteo sono stati i primi giorni, quelli in cui la gente acquista di più»
I saldi hanno fatto flop, sepolti dalla neve

I saldi 2003? Sepolti dalla neve di gennaio, che rendendoli invisibili agli occhi dei consumatori li ha di fatto cancellati.
Questo il magro bilancio della stagione degli sconti in città, iniziata dopo la Befana e oramai prossima alla conclusione. Il meccanismo di quest’anno prevedeva infatti la possibilità di prorogare gli sconti fino al 31 marzo, ma solo per chi non ha cominciato subito, perché c’è un periodo complessivo limitato a nove settimane per poter effettuare l’operazione. Storicamente i giorni più interessanti sotto questo profilo per i commercianti sono i primi: non appena sulle vetrine compaiono le indicazioni delle percentuali di sconto, la clientela si affretta a comperare.
Quest’anno però, come saranno in molti a ricordare, per gli innumerevoli disagi che condizionarono le settimane centrali di gennaio, la partenza dei saldi ha coinciso con quella bufera di ghiaccio e neve che per giorni ha attanagliato la città. Quando la neve si è sciolta e, pian piano, si è tornati alla normalità, oramai il potenziale momento magico per gli acquisti era superato.
«Purtroppo a una stagione autunnale già difficile per mille cause contingenti come la tensione internazionale e l’inflazione strisciante - spiega Franco Rigutti, presidente dell’Associazione dei commercianti al dettaglio - quest’anno si è aggiunta la neve. Questo imprevisto elemento ha condizionato i consumatori - aggiunge - impossibilitati alle classiche passeggiate da saldi alle quali siamo abituati da anni. In altre parole, quel girovagare fra i negozi per cercare l’occasione opportuna, tanto più importante in un periodo di difficoltà economiche diffuse come quello che stiamo attraversando, non c’è stato. Poi dei saldi ci si è quasi dimenticati - precisa ancora Rigutti - perché è fondamentale anche l’aspetto psicologico, nel senso che solitamente tutti si affrettano a comperare nei primi giorni. Una volta superata la fase d’avvio - conclude Rigutti - gli acquisti inevitabilmente calano. Quest’anno la prima settimana non c’è stata, a causa della neve e così i saldi 2003 li dobbiamo archiviare negativamente».
Un flop, in definitiva, in controtendenza fra l’altro con quanto è avvenuto nel resto del Paese dove i saldi hanno originato un movimento d’affari piuttosto ampio; la crisi economica si combatte anche così.
Ora ai commercianti triestini non resta che aspettare un momento più propizio, che è quello legato al cambio di stagione: «Si tratta di un appuntamento tradizionale - riattacca il pr

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