Telecamere per sorvegliare tutta la città

Tenuti d'occhio i monumenti e le zone frequentate dagli spacciatori La città e i triestini saranno sorvegliati giorno e notte dagli occhi di telecamere fissate nei punti più importanti sia del centro che della periferia. Sarà un moderno sistema operante a ciclo continuo, collegato a una centrale operativa, alla stregua di quanto già avviene in altri centri italiani (Bergamo è stata la capofila in questa direzione) a garantire la sicurezza di Trieste. Per fare tutto questo è già pronto un emendamento al bilancio (l'installazione di sistemi di questa natura comporta ovviamente dei costi) che sarà presentato in una delle prossime sedute del consiglio comunale dai consiglieri che fanno capo al gruppo di Forza Italia, Ccd, Cdu e Nuovo Psi. «Proporremo di utilizzare - ha spiegato Piero Camber, che di questa formazione è il capogruppo in aula - soldi che in parte avanzano da riduzioni di spesa e in parte da un minore rimpinguamento del fondo di riserva». Totale: circa 33mila euro (una sessantina di milioni di vecchie lire), che dovrebbero essere sufficienti per la copertura del costo. «Monitoreremo costantemente i principali monumenti della città e quelle aree che notoriamente sono frequentate da spacciatori e drogati - ha aggiunto - da coloro che si dedicano a furterelli, da quelli che si divertono a imbrattare statue ed edifici. Insomma cercheremo di garantire quella sicurezza ai cittadini e ai turisti che avevamo promesso in campagna elettorale e che è contenuta nel programma, e più specificamente nel titolo dedicato al miglioramento della sicurezza».
Su questo punto si era espresso pochi giorni fa anche l'assessore agli Affari generali, Fulvio Sluga: «Questo è l'unico sistema per dissuadere e individuare gli autori dei danneggiamenti che pesano poi sull'intera collettività». Tanto per fare degli esempi, si pensa ai musei, come il Revoltella e quello dedicato all'arte orientale, e ancora il passaggio davanti alla Sinagoga, il palazzo di Giustizia, quello della Rai. In realtà molti di questi punto sono già coperti da telecamere in funzione, ma nelle intenzioni del gruppo guidato da Piero Camber si tratta di integrare il sistema e perfezionarlo, mettendo al primo posto la sicurezza di tutti coloro che vivono in città. Il capogruppo di Forza Italia, Ccd, Cdu e Nuovo Psi ha indicato poi nel «colle di san Giusto e nella fontana di Montuzza, uno dei siti che vorremmo mettere in sicurezza». «Sarà utilizzato il metodo già operativo al castello di Miramare - aveva detto qualche giorno fa lo stesso Camber - dove ogni videocassetta registrata dalle telecamere presenti è sigillata e tenuta in cassaforte per un mese e poi riciclata, se non viene contestato un danneggiamento o un furto. In altre parole - aveva concluso - chi vuole potrà continuare a portare l'amante a san Giusto».