Terzo trimestre nel complesso positivo per le imprese del terziario triestino

Peggiorano fiducia sul futuro scenario economico italiano e ricavi, miglioramento per tempi di pagamento dei clienti, percezione sulla situazione occupazionale e capacità di adempiere al fabbisogno finanziario aziendale, stabilità invece quanto a credito e sentiment sulle prospettive della propria impresa.

Questo il quadro offerto dagli indicatori, relativi al terzo trimestre 2018, dell’Osservatorio provinciale del terziario di Confcommercio e realizzato in collaborazione con Format Research. La campionatura è stata effettuata su 384 imprese del territorio del commercio, al dettaglio e all’ingrosso, del turismo e dei servizi di ogni dimensione. A livello metodologico, va ricordato che i valori espressi al di sotto di 50 si collocano nell’area negativa (irrigidimento) mentre, quelli al di sopra, si posizionano nella fascia positiva (espansione).

Guardando nel dettaglio le varie voci, l’autunno ha fatto registrare, come anticipato, un calo della fiducia sui futuri trend economici del Paese (da 40,8 a 40,3) e dei ricavi delle imprese, dinamica quest’ultima che ha ricondotto il relativo valore nell’area di irrigidimento (da 50,3 a 49,5).

Trend all’insegna del rialzo, invece, delle percezioni sull’andamento dell’occupazione nel settore, che, per la prima volta dal 2012, hanno consentito a questo riguardo di entrare nella sfera espansiva (da 48,5 a 50,0), sulle tempistiche di pagamento della clientela (da 42,6 a 44,5) e sulla capacità di fronteggiare il fabbisogno finanziario aziendale (62,5 a 62,8).

Le imprese monitorate hanno inoltre avvertito un certo rallentamento dell’inflazione, valutazione derivante per lo più dall’abbassamento dei prezzi praticati dai fornitori e che ha trainato l’indicatore dal 42,5 di giugno al 44,2 di settembre.

Nessuna variazione congiunturale, invece, del sentiment circa l’andamento della propria azienda anche se, in prospettiva, gli operatori hanno manifestato preoccupazione.

Stabilità anche per il credito con un’analoga quota di imprese che ne hanno fatto domanda (31%).

Fra quante si sono rivolte agli istituti bancari, il 72% ha ottenuto una risposta comunque positiva, anche se il 20% per un importo inferiore rispetto a quello preventivato.

Gli imprenditori hanno riferito anche di un miglioramento dei costi del finanziamento (da 55,0 a 55,4), dell’istruttoria (da 43,9 a 44,5) delle condizioni di richiesta delle garanzie (da 42,6 a 43,6) e dell’entità degli oneri dei servizi bancari nel loro complesso (da 40.0 a 40,8). Peggioramento, invece, anche se appena percettibile (da 47,1 a 47,0) delle opinioni sulla durata temporale del credito erogato