Torri d'Europa: domani l'inaugurazione

Domani l’inaugurazione del grande centro commerciale in via Svevo. Parla Lino Iemi che guida «Policentro», il gruppo che ha realizzato la struttura
«Le Torri d’Europa faranno rinascere la città»
«Dal punto di vista dei servizi moderni l’offerta qui era carente, ora ci sarà un effetto calamita»

shoppingIdeatore di queste «mini-città» dotate di tutti i confort, che vanno al di là del concetto di shopping puro e semplice, è il valtellinese Lino Iemi, a capo di Policentro, gruppo di società che studiano, progettano, realizzano e gestiscono complessi polivalenti e centri commerciali. La sua storia professionale parla chiaro: laurea in ingegneria e - come dice lui stesso - infezione con la «malattia» di costruire centri commerciali già in giovane età. Nel 1975 le prime strutture in Ecuador dopo una puntatina a Panama. Poi in Florida e quindi il ritorno in Italia, isole comprese: uno dei prossimi progetti vuole realizzare nei pressi di Palermo una «mini-città» con albergi e centri benessere su una superficie di circa 300mila metri quadrati.
Questo tipo di centri ha delle ricadute «sociali» affatto trascurabili, cosa accadrà a Trieste?
«Non vorrei peccare di superbia, ma credo che questo centro possa essere considerato come un punto di partenza per la rinascita, dal punto di vista organizzativo generale, di Trieste. La città è un polo di grande importanza ma nell’aspetto dei servizi commerciali moderni oggi non era in grado di offrire niente. L’apertura delle Torri sarà una calamita con una grossa influenza nella riorganizazione della vita cittadina. Basti pensare a cosa vuol dire, con giornate di maltempo, avere delle piazze climatizzate con bar e ristorazione aperti fino a notte, oltre ai servizi commerciali».
E dal punto di vista strettamente commerciale?
«Nessuno potrà mai battere la bellezza della vostra piazza, ma oggi ci sono esigenze diverse, una tempo i negozi sorgevano con un certo ordine, oggi c’è la necessità di raggrupparli. Questa non è una sostituzione del commercio triestino, è un’integrazione con una voce moderna di quello stesso commercio per rilanciarlo. Ci sarà un effetto cascata, perchè emergeranno i pregi del commercio tradizionale triestino, ma per far venire la gente da fuori è necessario offrire servizi moderni. I commercianti delle ”Torri d’Europa” non sono nemici, ma alleati di quelli triestini».
Com’è la distribuzione «territoriale» degli operatori all’interno del centro. Ci sono molti triestini?
«Ci sono dei triestini, alcuni commercianti tradizionali e a

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