Ottici: proposte di legge alla Camera

SANITA': Presentate alla Camera due Proposte di Legge per la professione di ottici-optometristi.

occhialiDare dignita' professionale ai circa 10 mila optometristi che operano nel nostro paese, ma anche una certificazione sulla qualita' della loro formazione. Sono questi, in sintesi, alcuni degli obiettivi di due proposte di legge illustrate oggi alla Camera in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i due primi firmatari,rispettivamente Grazia Labate (Ds) e Mario Pepe (Fi) e Fabio Zanacchi, presidente di Federottica. Secondo una recente indagine dell'Osservatorio di Milano, su tutto il territorio nazionale,il 61% degli italiani presenta difetti visivi, il principale dei quali e' l'astigmatismo, presente nel 59% dei casi, seguito dalla presbiopia (50%), l'ipermetropia (44%) e la miopia (33,5%). Nonostante cio' la professione dell'ottico optometrista e' ancora regolamentata da un regio decreto che risale al 1928. Una situazione, hanno rilevato i due parlamentari che alle soglie del 2003 contrasta con i progressi fatti sia dalla stessa professione sia dalle tecnologie del settore. Le due proposte di legge, molto simili tra loro, si propongono quindi, in sintesi, di istituire il profilo professionale dell'ottico optometrista di definirne gli ambiti lavorativi e i criteri generali di formazione (che dovra' essere a livello di diploma universitario) vietando pero' esplicitamente le attivita' proprie del medico cioe', in particolare la diagnosi e la terapia. Un fatto, questo, che dovrebbe prevenire difese ''corporative'' da parte dei medici specialisti del settore. Nonostante cio' i due parlamentari prevedono un iter legislativo ''non facile'' perche' ''ci sono gia' avvisaglie contrarie - ha detto Pepe - che provengono sia dalle file della maggioranza che dell'opposizione''. Tuttavia ''siamo confortati da cio' che accade in altri paesi d'Europa, negli Usa e in Canada - ha aggiunto Labate - dove la professione e' riconosciuta e regolamentata. Comprare un occhiale non e' come comprare un foulard o un maglione - ha sottolineato Labate - e l'ottico deve essere in grado di guidare il cittadino nella scelta''. Gia' oggi, sottolinea da parte sua Zanacchi, la stragrande maggioranza degli ottici e' in grado di riconoscere segnali che possono essere spie di patologie e quindi invitare il cittadino a rivolgersi al medico oculista. Il tutto in funzione di una maggior prevenzione delle malattie, ma anche per porre rimedio a una discriminazione che colpisce i nostri ottici: in un'Europa con una moneta unica e la libera circolazione delle merci e delle persone non solo rischiamo di subire la concorrenza di ottici provenienti da altri paesi - ha sottolineato in conclusione Zanacchi - ma i nostri professionisti, non avendo un riconoscimento giuridicamente adeguato, di fatto non possono esercitare fuori dai nostri confini nazionali.(ANSA).

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