Privatizzazione Ente Tabacchi

Eti, Swedish Match lascia Bat

ente tabacchi italianoROMA - Swedish Match divorzia da British American Tobacco . Nel bel mezzo della corsa per la privatizzazione dell'Eti la multinazionale anglo-americana perde il partner specializzato nella distribuzione. Divergenze sulla strategia sarebbero all'origine della separazione: sta di fatto che ora Bat deve correre ai ripari, visto che gli asset messi in vendita dal ministero dell'Economia riguardano la produzione ma anche le distribuzione, garantita dall'Eti attraverso la controllata Etinera. Le regole della privatizzazione fissate nell'information memorandum inviato nei mesi scorsi da Goldman Sachs ai concorrenti prevedono che sia possibile modificare la composizione delle cordate fino alla presentazione delle offerte vincolanti, che avverrà solo a fine maggio. Dunque per gli anglo-americani adesso si apre la corsa contro il tempo per far salire sul carro un altro partner in grado di schiudere, almeno in parte, le porte al settore della distribuzione. Anche se in verità sembra che proprio l'ampliamento della compagine dei partner e dei consulenti, tra i quali c'è anche Franco Bernabé, sia stato tra i motivi dei dissapori con Swedish Match. La multinazionale anglo-americana sta cercando di trovare un'apertura sul settore della grande distribuzione coinvolgendo anche il presidente della Confcommercio, Sergio Billé. Ma non è finita qui: un altro tentativo, suppur con un diverso obiettivo, è stato fatto prima della rottura con gli svedesi, a fine marzo, ed è quello di cercare di far uscire la Federazione dei tabaccai (Fit) dalla cordata di Altadis-Equinox lasciandole, però, un varco aperto qualora, dopo la privatizzazione, volesse avere un ruolo nelle gestione di Etinera. È almeno questo il contenuto di una dura missiva inviata da Bat all'advisor della privatizzazione, in cui la multinazionale si dichiara «estremamente preoccupata delle possibili conseguenze legali e della potenziale mancanza di neutralità che possono derivare da un soggetto che rappresenta gli interessi commerciali dei rivenditori di tabacco con una partecipazione in un soggetto che si occupa della manifattura e della vendita di prodotti del tabacco (in questo caso Eti) in Italia». Vista la «natura peculiare e consolidata del sistema di vendita del tabacco in Italia - si prosegue - e viste le normative di settore, sembrerebbero poter derivare serie complicazioni dalla costituzione di un soggetto partecipato da Fit con un diretto interesse economico nel successo dei prodotti di un particolare produttore che vende in Italia». Noi, conclude Bat, «ci opporremo fortemente a questo». Dulcis in fundo, nella conclusione della missiva si afferma d'altro canto che &

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